A seguito della pandemia Covid-19 le realtà territoriali, le strutture, le tipologie del servizio offerto e il modo di operare dell’AVO di Reggio Emilia si sono modificati e differenziati fra loro.
Un mondo in continuo cambiamento, tutto da esplorare, un gruppo di volontari che ha fatto della cura e della gratuità del servizio un elemento distintivo irrinunciabile, dando allo stesso tempo risposte all’esigenza di mettere a fuoco punti di forza, alle criticità, ai bisogni emergenti, all’importanza di redigere programmi e progetti sulla scorta di dati oggettivi, alla necessità di incrementare il senso di appartenenza a una grande comunità risanante.
Le ragioni del desiderio di resistere, nonostante il cambio di rotta e di sguardi, non vanno ricercate solo nella struttura organizzativa dell’AVO di Reggio Emilia in quanto tale, ma nel positivo incontro tra i bisogni emergenti del nostro territorio e la generosa disponibilità che, sostenuta dalla cultura della solidarietà, da sempre anima i nostri associati.
<… le nuove “povertà” dovrebbero divenire ciò che più sta a cuore all’AVO: là dove l’anima soffre l’AVO può divenire essenziale con la condivisione di questa sofferenza… Il panorama può spaventare, farci sentire pochi e inadeguati, ma è qui che occorre mostrare fiducia…>
Erminio Longhini, fondatore AVO